LA NOTTE DELLE STELLE

Nella serata dedicata a “L’Universo – Festival delle Scienze 2009” chiamata appunto Notte delle Stelle, sono andata a visitare l’Auditorium Parco della Musica per assistere agli eventi serali. Ho visitato per prima cosa la mostra “Mysterium Coniunctionis & Visioni da Madmountain”, il progetto di Luca Patella in collaborazione con la Fondazione Morra di Napoli. In questa mostra ci sono 17 grandi opere, di cui la prima è del 1973.
La seconda tappa della visita all’Auditorium è stata al Teatro Studio, dove sono stati trasmessi 5 documentari di National Geographic Channel.
Il primo documentario, intitolato “La fine dell’Universo”, racconta come, nello spazio lontano, si stia consumando un’enorme battaglia tra due forze così grandi da poter arrivare a distruggere l’Universo stesso. Conosciute come energia oscura e materia oscura, queste forze opposte hanno la capacità di dissolvere l’Universo fino all’ultimo atomo. Gli scienziati avevano teorizzato che, dopo la fase di espansione, l’Universo potesse contrarsi fino a tornare alla sua dimensione originaria (Big Crunch). Alcuni astronomi credono che, se la materia oscura controbilancia l’energia oscura, man mano che l’Universo si espande, le stelle cominceranno ad affievolirsi, compreso il Sole, e calerà oscurità e freddo, fino a distruggere ogni forma di vita (Big Chill).
Il secondo documentario, intitolato “Due robot su Marte”, narra di come si pensava, quando nel Gennaio del 2004 atterrarono su Marte, che i due robot mobili Spirit e Opportunità sarebbero potuti resistere solo pochi mesi a causa della dura atmosfera di Marte. Invece, più di quattro anni dopo sono ancora lì, e hanno esplorato chilometri e chilometri di superficie del pianeta rosso, resistendo a molte difficoltà, anche se la loro avventura è destinata a finire.
Il terzo documentario, intitolato “L’orizzonte dell’Hubble”, racconta come questo telescopio, che gira su un’orbita a 650 km dalla Terra, è stato fondamentale per dimostrare l’esistenza dei buchi neri e ha fotografato la morte di stelle grandi più del Sole. Proprio questo telescopio ha dimostrato che l’Universo si sta espandendo ad una velocità sempre maggiore, cosa che potrebbe portare alla distruzione dello stesso. Questo storico telescopio, che fu il primo a fotografare la nascita delle stelle, andrà perso perché sta entrando in una spirale che lo spinge verso la Terra.
Il quarto documentario, intitolato “Viaggio ai confini dell’Universo”, ci mostra cosa troveremmo se fossimo capaci di viaggiare per l’intera lunghezza dell’Universo.
Il quinto documentario, intitolato “Mostri delle Galassie”, ci spiega i misteri dei buchi neri, che vengono rappresentati come dei tunnel attraverso cui si viaggia nel tempo e nello spazio, ovviamente nella finzione. In realtà nulla sopravvive ad un buco nero: la sua forza di gravità attrae ed imprigiona spazio e tempo in un groviglio talmente serrato che nemmeno la luce riesce ad uscirne.
Questa esperienza per me è stata molto emozionante, anche perché adoro vedere i documentari fatti con la professionalità e la tecnica dello staff di National Geographic ma soprattutto adoro il Cosmo e i suoi misteri, anche se a volte mi fanno paura.