FESTIVAL DELLA MATEMATICA 2009. CREAZIONI E RICREAZIONI




II anno – Corso di Laurea in Farmacia

Università degli Studi “La Sapienza” di Roma


Eccoci giunti alla terza edizione di quello che possiamo ormai definire un Festival della Matematica ben consolidato nella qualità organizzativa, culturale, per presenza di nomi illustrissimi (8 Nobel e molte medaglie Fields) ma soprattutto per un’adesione di pubblico che da tre anni stabile e curioso affolla le sale, i corridoi, i caffè e le librerie dell’ Auditorium. Un festival che quest’anno si tinge di note internazionali, allarga le sue vedute arrivando oltreoceano, in quel di New York, più precisamente all’Istituto Italiano di Cultura e all’Italian Academy della Columbia University il 10 e 11 marzo, per proseguire poi qui a casa nostra, Roma, per quattro giorni dal 19 al 22 marzo.

Titolo di quest’anno, che come al solito stuzzica la nostra mente e immaginazione, è “Creazioni e Ricreazioni”.

All’inaugurazione ha fatto da cicerone il matematico che è diventato ormai una garanzia del festival, Piergiorgio Odifreddi, al quale è affidata la direzione scientifica della manifestazione. Con la sottile arte della “captatio benevolentiae”, il professore ha immaginato tutti noi coinvolti nel prossimo festival, in uno scambio culturale concreto tra Italia e America. Chiaramente noi studenti abbiamo subito raccolto l’invito!

Ha partecipato anche Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma che, fugace nei tempi, ma efficacissimo nelle parole, ha sottolineato come questo festival rilanci Roma luogo mondiale della cultura e quanto l’importanza di simili incontri stia nel riscoprirsi a pensare, a riflettere sulle cose, ad aprire la mente e l’intelletto.

E’ intervenuto anche Gianni Borgna, presidente della Fondazione Musica per Roma, orgoglioso nell’affermare che l’Italia con il Festival assume un ruolo di primo piano nella scena culturale mondiale e intende allargare gli orizzonti anche ad altri paesi.

Un festival che quest’anno si è soffermato molto sull’aspetto ludico dei numeri: la matematica come gioco appassionante.

Chi ci crederebbe? Tutti noi abbiamo patito almeno una volta nella vita per un compito o un’interrogazione di matematica: beh, preparatevi a ricredervi!

Un’inaugurazione quella di quest’ anno che all’improvviso si trasforma in spettacolo puro: entra in scena emozionatissimo, dopo qualche “cicchetto” per trovare il coraggio, a detta di Odifreddi, Paolo Giordano. Ventisette anni, fisico, vincitore del premio Strega 2008 con il romanzo “La solitudine dei numeri primi”.

Accompagnato da un pianoforte vigoroso, racconta, legge, ci emoziona con l’ultima notte di Evariste Galois: genio ribelle della matematica dei primi dell’Ottocento, morto tragicamente in un duello all’ età di 21 anni.

Piano e voce, un connubio efficace, drammatico e commovente: il pubblico viene avvolto in un’atmosfera in cui si perde qualsiasi cognizione di spazio e tempo, immerso soltanto nell’ascoltare ciò che si crea.

Si percepisce la palpabile tensione che quelle parole provocano in noi, per quel giovane Evariste che vediamo come materializzarsi sul palco, seduto al suo scrittoio, illuminato da un’unica solitaria candela che gli scalda la guancia sinistra, mentre vive le sue ultime disperate ore di vita.

Poi, un solo colpo di pistola, e tutto finisce.

Ottimo lavoro. Ottimo inizio di festival.