RICERCA E TECNOLOGIA NELL’ERA DIGITALE. DUE ALLEATI POSSIBILI?

Inviata molto speciale 100 classi al Festival delle Scienze di Roma:
Eugenia Landolfo, classe IV F – Liceo “C. Cavour” di Roma.

Intervistatori molto speciali 100 classi:
Massimiliano Placidi & Marco La Monaca,

classe III B Informatica – ITIS “L. Trafelli” di Nettuno.

 

A CHE COSA ABBIAMO ASSISTITO:
DIALOGO “DIVARIO TECNOLOGICO E RICERCA”

Domenica 17 gennaio 2010 ore 15.00
Festival delle Scienze di Roma (13-17 gennaio 2010)
Indirizzo: Auditorium – Parco della Musica di Roma

 

Dal 13 al 17 gennaio si è svolto all’Auditorium di Roma il Festival delle Scienze 2010 nella sua quinta edizione: “Tra possibile e immaginario”. Ma ora ascoltiamo la nostra inviata Eugenia che ha assistito al dialogo sul divario tecnologico e la ricerca.

Cosa è stato trattato nella conferenza?

Il giornalista e scrittore Luca De Biase ha parlato di come la tecnologia, soprattutto Internet,  presenti enormi vantaggi per i minori, che lo usano a scopo di comunicazione, divertimento, istruzione e informazione, ma soprattutto di come abbia agevolato la scienza permettendo agli studiosi di divulgare con maggiore rapidità i nuovi risultati ottenuti nei propri studi.

Grazie a Internet, quindi, le nuove scoperte, una volta elaborate per una più facile comprensione, sono state messe a disposizione di tutti. Citando lo stesso De Biase: “La tecnologia offre un mezzo per colmare il divario tra la conoscenza specialistica e le decisioni collettive. Internet è uno strumento che, se usato correttamente, può rendere la scienza e la tecnologia più trasparenti e comprensibili, sostenendo allo stesso tempo un meccanismo collettivo di decisione tra tutte le opportunità possibili”.  Alberto Oliverio, professore di psicobiologia alla Sapienza di Roma e Juan Carlos de Martin, professore di Ingegneria dell’informazione al Politecnico di Torino, hanno approfondito la questione.

Al termine del discorso gli spettatori hanno poi rivolto alcune domande ai docenti.

Quali sono state le considerazioni al termine della relazione?

Si è arrivati alla conclusione che questo “ipercambiamento”  porta anche aspetti negativi. In una parte della conferenza si sono infatti soffermati sugli effetti che queste rapide e facili informazioni, mai del tutto complete, hanno sulle nuove generazioni e sono arrivati alla conclusione che noi giovani, oggi come oggi, stiamo crescendo con sempre meno interessi e senza la capacità di approfondimento che invece “era tanto forte” nelle generazioni passate.

C’è stata qualche domanda che ti ha colpito?

Si, quella di una donna che ha esposto la sua testimonianza affermando che le sue figlie ricercano su Internet pagine e pagine senza mai trovare quello di cui realmente hanno bisogno, mentre lei, cresciuta con i libri e avendo più cultura, anche se lenta con il mouse, è veloce a trovare le giuste informazioni.

Cosa ne pensi?

Ho trovato gli argomenti trattati molto interessanti poiché erano  vicini a noi ragazzi, anche se non mi trovo del tutto d’accordo con l’affermazione della signora. Penso che in generale quella capacità di approfondimento che “tanto era forte” nelle generazioni passate possa esserci anche oggi. Secondo me quella capacità è molto legata all’insegnamento che i genitori forniscono ai loro figli e non agli effetti negativi del sempre più frequente uso della tecnologia.