TECNOSCIENZA: ESISTE DAVVERO?

La tecnologia e la scienza possono convivere? Questo il tema dell’incontro con il genetista Luigi Luca Cavalli Sforza e lo storico della scienza Enrico Bellone, tenuto al Festival delle Scienze di Roma del 2010.

La conferenza è iniziata con un’introduzione di Telmo Pievani, direttore di Pikaia (il portale dell’evoluzione), che haparlato di un libro che contiene tutti gli articoli di scienza pubblicati sul quotidiano “Il Messaggero” dalla nascita del giornale fino ad oggi. Dall’analisi è emerso che negli anni 70/80 dell’800 gli argomenti di scienza venivano trattati con estrema libertà. Per esempio il necrologio di Charles Darwin del 22 Aprile 1882 era molto enfatico e riportava le seguenti parole: “la sua morte è una sventura per la scienza ma soprattutto per la nostra civiltà”.
Da quei tempi la percezione pubblica è cambiata; c’è più sospetto nei confronti della scienza.

Il primo intervento è stato poi quello del Professor Cavalli Sforza, il più grande genetista italiano, che ha spiegato il suo modo di intendere la scienza e la tecnologia. Dopo aver studiato da giovane in un istituto sieroterapico milanese dove aveva iniziato come batteriologo, si è interessato alla mutazione dei batteri perché, prima della scoperta del 1953 di Watson e Crick sul DNA, si conoscevano solamente gli acidi nucleici e le proteine. Quando doveva però creare qualcosa, per esempio fermenti lattici o antibiotici, allora ricorreva alla tecnologia. Quindi per il professore scienza e tecnologia non sono praticamente distinguibili in quanto utilizzano gli stessi strumenti e la tecnologia è la risposta concreta alla scienza. La differenza che possiamo cogliere è piuttosto a livello di motivazione, ovvero la scienza è stimolata dalla curiosità, dalla voglia di dare una spiegazione alle cose, mentre la tecnologia viene usata quando vogliamo risolvere un problema pratico. E non è nata prima la scienza, bensì la tecnologia, poiché l’uomo già sei miliardi di anni fa scende dagli alberi, inizia a camminare e crea strumenti per la propria sopravvivenza.

Il secondo intervento è stato quello di Enrico Bellone.Quando è nata la tecnoscienza? Si pensa molto spesso che sia il prodotto di un periodo storico vicino a noi (1600, la rivoluzione scientifica) ma non è così; infatti già prima di Galileo vi era una scienza. Ad esempio quella di Aristotele, che aveva costruito una raffigurazione del mondo naturale basandosi soprattutto su astronomia e biologia. Il filosofo studiando il cielo riportò un’accuratissima occultazione di Marte da parte della Luna. Ma ancor prima di lui nel 1500 a.C. vi sono documenti che testimoniano la fioritura di studi scientifici in ambito babilonese. Infatti sono stati ritrovati documenti scritti con i simboli del cubo e della sfera che servivano molto probabilmente per contare il bestiame. Per fare i conti i babilonesi dovevano già conoscere i numeri.

C’è da chiedersi allora se ci sono per queste conoscenze basi biologiche o si tratta di un prodotto dell’evoluzione culturale.

Come è percepito l’uomo contemporaneo nella tecnoscienza? Secondo Enrico Bellone in modo distorto, soprattutto da noi italiani, purtroppo. Nel nostro paese non si è mai riusciti a trovare un incontro costruttivo tra materie letterarie e scientifiche. Si è più spesso avuto un conflitto, risolto in modo negativo per la scienza. Nel 1911 Federico Enriquess voleva unificare la cultura italiana affinchè anche la tecnologia vi fosse inclusa ma fu sconfitto da Benedetto Croce che disse che “alcuni essere umani hanno una mente profonda,ovvero per la storia e la filosofia, esistono invece menti minute e a queste è possibile insegnare la matematica e la biologia.”

La situazione di oggi non è cambiata, c’è paura. A che cosa è dovuto? Il professore ha concluso l’intervento dicendo che di certo influiscono molto gli OGM: Organismi “GIORNALISTICAMENTE modificati!”
Concordiamo pienamente con questa affermazione poichè molto spesso i media e i giornali contribuiscono a far nascere paure e ansie inutili, e come molti pensiamo che non bisogna sempre credere a quello che dicono, proprio perché Giornalisticamente Modificato.

Federica Turchi, classe IV F – Liceo Scientifico “C. Cavour di Roma

Marco Rozzi, classe III B Informatica – ITIS “L. Trafelli” di Nettuno

 

A CHE COSA ABBIAMO ASSISTITO:
DIALOGO “ESISTE LA TECNOSCIENZA?”
tra Luigi Luca Cavalli Sforza ed Enrico Bellone
Giovedì 14 gennaio 2010 ore 15.00
Festival delle Scienze di Roma (13-17 gennaio 2010)
Indirizzo: Auditorium – Parco della Musica di Roma