“SE LA LUCE FOSSE LENTA”

Con la mostra “Gravity. Immaginare l’Universo dopo Einstein” il MAXXI ci offre la possibilità di esplorare tra arte e scienza concetti scientifici basilari, non solo della fisica, attraverso le installazioni dell’argentino Tomàs Saraceno e laboratori organizzati per il pubblico su vari temi, tra cui “Se la luce fosse lenta”.

La prima opera della mostra è una tela di ragno, che rappresenta le dimensioni Spazio-Tempo. Dopo di che si può ammirare la riproduzione in scala dell’interferometro Virgo, presente a Pisa, grazie al quale il 14 Agosto del 2017 è stata provata per la prima volta l’esistenza delle onde gravitazionali, solo ipotizzata fino ad allora. Nella mostra è contenuto anche uno degli specchi usati durante questo esperimento.

Si arriva quindi a una stanza in cui, grazie alle masse corporee di ogni individuo che vi entra, si creano distorsioni dell’universo sul muro e c’è poi un semplice esperimento con alcune bilie per dimostrare l’effetto delle orbite e dei buchi neri.

Successivamente si assiste a un primo “filmato” dell’Universo a 270.000 anni luce da noi, quindi a 1 fotogramma all’anno, così lento da sembrare impercettibile all’occhio umano, e a un secondo filmato sulla storia di un pappagallo capace secondo alcuni studiosi non solo di ripetere le cose, ma di capirne anche il significato. Fatto in parte dimostrato dall’avere il pappagallo detto al suo padrone “ti voglio bene” il giorno prima di morire. In particolare questa storia serve a far capire l’incredulità degli umani che prima cercano forme di vita intelligenti come loro e poi non ci credono.

L’ultima stanza è dedicata a un esperimento di due studiosi che per primi hanno captato le onde radio emesse dalla galassia.

 

Andrea Mattei – Alice Zanobi

Classe IV C Liceo Linguistico

IIS Braschi – Quarenghi di Subiaco (Roma)

 

CHE COSA ABBIAMO VISITATO: 
MOSTRA “GRAVITY” – LABORATORIO “SELA LUCE FOSSE LENTA”

presso il Museo MAXXI di “Palazzo delle Esposizioni” di Roma 
Indirizzo: Via Guido Reni 4/A, Roma
2 dicembre 2017 – 29 aprile 2018