L’IO E LA MENTE INGANNATRICE

Sabato 21 Gennaio, tra le varie manifestazioni del “Festival delle Scienze”, si è tenuta presso la sala Sinopoli dell’Auditorium di Roma una conferenza su “Mente, coscienza e meditazione”. I relatori sono stati Evan Thompson, Richard Baker Roshi e Pier Luigi Luisi, moderati da Telmo Pievani.

Dopo la breve introduzione di Telmo Pievani, la parola è passata a Pier Luigi Luisi, chimico, che ha illustrato alcuni concetti cardine per spiegare le sue teorie riguardanti l’elaborazione della mente umana: coscienza, mente, concetto del sé. La mente è l’insieme delle facoltà di pensiero, sogni e capacità mentali; la coscienza fa parte di questo campo mentale. Nello stato di coscienza la mente è aperta ed è presente uno stato di attenzione; il grado più elevato della coscienza è la consapevolezza. Qualcuno sostiene che Buddha sia stato un dottore pragmatico: egli infatti attribuiva la sofferenza alla mente che, essendo piena di falsi giudizi e incapace di percepire la realtà, è causa di sofferenza. Il Buddismo afferma quindi che la soluzione alla sofferenza risiede nella liberazione della mente. Dagli esperimenti condotti sulla mente umana in fase di meditazione è emerso che, posizionando degli elettrodi su determinate zone del capo, è possibile constatare i correlati che intercorrono nel cervello in quel momento, ma non si possono e mai si potrà conoscere la sostanza della meditazione. Relativamente al concetto del sé, secondo il Buddismo l’ “Io” è un inganno della mente, una realtà costituita nell’insieme di memoria, corpo, coscienza e mente; è però un’entità percepibile. “Se vi è un Io che non è una cosa reale, allora a chi appartiene la coscienza?”.

A questo punto la parola è passata a Evan Thompson che ha continuato a guidarci nel nostro percorso verso la conoscenza dalla mente. Egli ha introdotto il concetto di plasticità neuronale, secondo il quale il cervello cambierebbe in seguito a esperienze personali. William James, psicologo americano, sostiene che l’abitudine è un elemento base per la vita mentale di un individuo. Egli distingue due esempi di plasticità: quella neuronale e somatica, e quella mentale ed esperienziale, per la quale i processi mentali variano in base all’esercizio; le capacità emotive e comprensive vengono invece migliorate grazie all’allenamento. Uno dei metodi più adatti per ottenere questo risultato è la tecnica buddista della meditazione, intesa come forma mentale contemplativa.

FESTIVAL DELLE SCIENZE 2006

SconfinataMente
16/22 Gennaio – Auditorium Parco della Musica, Roma

Nome: Auditorium Parco della Musica

Indirizzo: Viale Pietro de Coubertin, Roma

Telefono e fax: 06/802411

e-mail: info@musicaperroma.it

Indirizzo web: www.auditorium.com

SCUOLA AUTRICE: IV F del Liceo Scientifico Cavour di Roma

TRASFERIMENTO: Lorenzo Zetto

REVISIONE TECNICA: Marco Campagna

MATERIALE INVIATO IL: 31/01/2006

EVENTO SEGUITO: Conferenza “Mente, coscienza e meditazione” del Festival delle Scienze