IL MUSEO DI DIDATTICA DELLE SCIENZE DEL LICEO VISCONTI DI ROMA

Nel centro di Roma, a pochi passi da Piazza Venezia, nella cornice del Collegio Romano si può visitare a partire da questa primavera il Museo di Didattica delle Scienze del Liceo Classico “Ennio Quirino Visconti”. Il nucleo originario del Museo risale al ‘600, quando padre Athanasius Kircher, uomo dai molteplici interessi, raccoglie il materiale necessario per una delle più importanti “Wunderkammer” – le cosiddette camere delle meraviglie – del XVII secolo. Nel corso del Settecento e dell’Ottocento la collezione si amplia e viene arricchita di elementi di grande interesse per varie discipline scientifiche. Nel 1870, dopo la presa di Roma, il Collegio Romano viene espropriato ai Gesuiti e diventa sede di un liceo pubblico. Dopo la fondazione del liceo gli strumenti del museo vengono immagazzinati in un solaio e cadono in uno stato di semiabbandono fino a pochi anni fa, quando alcuni docenti del liceo ritrovano il materiale e ne avviano il progetto di recupero in vista di una futura riapertura. Università e altri istituti superiori, italiani ed europei, collaborano all’iniziativa, che comporta un lavoro di restauro lungo e difficile, soprattutto considerando la mole dei materiali.


Attualmente nel Museo sono esposti 450 strumenti di fisica appartenenti all’antico nucleo della raccolta, a cui tra il 1870 e il 1930 se ne sono aggiunti altri. Altri importanti settori riguardano la paleontologia e la geologia (con una collezione di oltre 6000 pezzi tra rocce e minerali) e la zoologia (con centinaia di animali impagliati e sotto vetro); nella sezione di botanica sono esposti una spermatoteca del Settecento e due dell’Ottocento. Notevoli sono anche sei obelischi risalenti al XVII secolo, che venivano utilizzati da Padre Kircher per le sue lezioni di egittologia, e una vasta raccolta di lastre per lanterna magica.
L’iniziativa che ha portato alla riapertura del museo prevede in un prossimo futuro l’inaugurazione di un portale web che promuoverà la visita virtuale di tutti i musei scientifici annessi agli istituti scolastici. Questo sito conterrà anche video capaci di illustrare il funzionamento degli strumenti di fisica più antichi che non potranno essere usati direttamente per evitarne il deterioramento.
Per quanto riguarda l’esposizione vera e propria, verranno realizzati percorsi didattici specifici per rendere la visita più dinamica e accattivante. Per esempio nella parte relativa ai metalli accanto ai minerali verranno inserite spiegazioni riguardanti la loro lavorazione, accanto ai cristalli i modelli matematici di riferimento, accanto alle rocce un percorso inerente la storia geologica della Terra.
L’esposizione, aperta in anteprima per la Settimana della Cultura Scientifica Europea (1-8 dicembre 2006), rimarrà in allestimento provvisorio, e sarà poi ampliata e perfezionata in vista della definitiva inaugurazione questa primavera. Dieci anni fa ne era già stata tentata l’apertura con la collaborazione degli studenti. Anche questa volta si è contato molto sull’aiuto fornito da insegnanti, allievi e privati, sotto il coordinamento del prof. Alessandro Orlandi, responsabile del museo, al quale si deve la ripresa del progetto.